Voglio avviare una startup di annunci, cosa devo fare? Avete visto realtà come Annuncino.it e volete replicare il loro successo? Sono tanti quelli che pensano di avviare una nuova attività, ma poi si fermano perché pensano che sia troppo difficile, che ci sia di mezzo troppa burocrazia e costi… In realtà, niente è difficile se si hanno le idee chiare e si sia soprattutto studiato il settore nel quale ci si va ad inserire. Una start up ha successo, infatti, se introduce un prodotto o un servizio effettivamente nuovo, innovativo, che si distingua nettamente da ciò che c’è già.
Prima di avviare una startup che si occupi ad esempio di annunci, bisogna farsi diverse domande. Sto facendo davvero qualcosa di innovativo e di utile? E non solo, è davvero il momento di avviare questa attività? Ci sono infatti tantissime idee che sono ottime, però devono trovare il momento giusto per essere messe in pratica. In una start up innovativa, come in qualunque progetto editoriale, il tempo è tutto: introdursi al momento giusto può portare ad un vero e proprio boom, ma se si sbaglia la tempistica l’insuccesso è dietro l’angolo.
La startup è un’impresa come tutte le altre, quindi per fondarne una bisogna innanzitutto seguire i passi previsti dalla legge italiana. Si segue in sostanza la stessa procedura che si seguirebbe per qualsiasi altro tipo di attività imprenditoriale, scegliendo una forma giuridica e costituendo la società, bisogna ovviamente aprire una partita iva e iscriversi al registro imprese. Registrarsi come startup innovativa, seppur si tratti di un carattere intrinseco e non di un’etichetta bella e buona, consente di accedere a vantaggi di natura burocratica e fiscale, seppur pochi.
Proprio il ridotto numero di vantaggi dal punto di vista burocratico e fiscale, hanno spinto molti giovani imprenditori ad avviare le proprie startup all’estero. Anche in questo caso, il quadro varia a seconda del settore scelto, ragion per cui il consiglio che vi diamo è sempre quello di pensarci bene e valutare tutti gli aspetti della cosa. Fare un business plan, valutare bene il mercato di riferimento, l’organizzazione societaria, i costi di mantenimento del team, sono i passi preliminari per capire se davvero sia il caso di avviare una startup e proprio in Italia, che rispetto ad altri Paesi confinanti è ancora indietro quanto ad investimenti in startup.
Nel caso di una startup di annunci come Annuncino, se si è realmente convinti di cosa si sta facendo, il primo passo, dicevamo, è quello della costituzione della società. Subito dopo, poi, si passa all’attuazione del piano di business, con tanti fattori da tenere in considerazione. Per prima cosa bisogna progettare una piattaforma Web, perché ormai gli annunci viaggiano più rapidamente tramite la Rete. Un tempo ci si affidava alle pagine pubblicitarie dei magazine, ma Internet ha rivoluzionato anche questo settore. Le bacheche di annunci sono molto più intuitive rispetto a quella “cartacee” e consentono una fruibilità praticamente delle inserzioni. Si tratti di annunci di vendita case, prodotti tecnologici, abbigliamento e quant’altro, un attimo dopo che l’annuncio è stato pubblicato è già consultabile da un vasto pubblico potenziale.
In ogni fase dell’avviamento della startup, in ogni caso, è buona cosa farsi seguire da un commercialista e, perché no, anche da un avvocato. Avere il supporto di un legale è importante non solo in fase di avviamento della startup, ma anche nelle fasi successive. Le bacheche di annunci, ad esempio, implicano il trattamento dei dati personali degli iscritti e se non si è ben ferrati su normative e procedure da seguire per mettersi in regola, si rischia grosso. Il Garante per la Privacy è sempre vigile e visto che la “legge non ammette ignoranza” è opportuno non farsi cogliere di sorpresa.
È tutto pronto? Quasi, perché a meno di non avere le spalle larghe e un conto in banca già pieno, bisogna avviare una strategia di finanziamento. Come si manterrà la tua startup? Oltre all’autofinanziamento, infatti, devi pensare a concreti aiuti finanziari che possono giungere da familiari, solitamente i primi sostenitori di una startup, ma occhio al crowdfunding, una pratica che sta trovando sempre maggiore terreno anche perché consente di tastare il polso al mercato nel quale ci stiamo introducendo. Ci sono poi anche i finanziamenti pubblici, a fondo perduto o legati a degli obiettivi, che vanno valutati con molta attenzione. Se in alcuni casi possono rappresentare un grande supporto, in altri possono rivelarsi un boomerang perché alcune cifre vanno poi restituite e se gli affari non vanno bene? Fondamentale, comunque, è la creazione di un team variegato e competente: ciascuno deve occuparsi di un aspetto e deve farlo con la massima professionalità. Il padre padrone di un tempo non sempre funziona, a meno che non sia un mostro di competenze e riesca a fare davvero tutto da solo.
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