La rimozione dell’Eternit: qual è la procedura da seguire?

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DSCN8290Qualora tu, in quanto proprietario di un immobile, riscontrassi la presenza di eternit o di materiali contenenti amianto sul tuo tetto, hai l’obbligo di fare una segnalazione all’ASL di competenza, che a sua volta dovrà effettuare un censimento.

A un team di tecnici specializzati spetterà il compito di valutare la possibilità di rimozione del materiale in questione oppure quella di fissarlo in modo da renderlo innocuo.

Soprattutto nei casi in cui i materiali sono particolarmente danneggiati, la bonifica attraverso rimozione o fissaggio è necessaria per preservare la salute delle persone, come previsto dalla legge.

L’Eternit è stato abbondantemente utilizzato per la realizzazione di lastre per coperture ed è ancora presente in gran parte delle regioni italiane. Il suo utilizzo in Italia è stato bandito dal 1992, ma l’emergenza riguarda ancora la rimozione e lo smaltimento, che in alcuni contesti avviene illegalmente.

Il Dlgs. 257/1992 stabilisce una serie di obblighi relativamente alle pratiche di smaltimento dell’Eternit, che riguardano sia i privati che gli enti pubblici.

 

Le tecniche di bonifica dell’amianto

Si distinguono tre tecniche di bonifica dell’amianto in matrice compatta o friabile, come stabilito nel Dm 6/9/94:

  • Rimozione: l’obiettivo finale è quello di eleminare definitivamente il problema dell’amianto. I manufatti contenenti amianto devono essere confinati con estrema perizia in discariche accreditate da imprese specializzate, che hanno l’obbligo di redigere un piano di lavoro accurato che deve essere comunque approvato dall’ente preposto. Dopo aver applicato questa tecnica, regolata da una lunga serie di fattori, non risulta più necessaria alcuna valutazione periodica dei rischi;
  • Incapsulamento: consiste in un intervento di verniciatura tramite speciali sostanze, che spruzzate nei manufatti, inglobano le fibre di amianto, impedendone di liberarsi nell’aria;
  • Confinamento: questa tecnica, che riguarda principalmente le coperture in Eternit rivestite da nuovi manti in lamiera, ha lo scopo di impedire l’aerodispersione mediante incameramento del manufatto all’interno di un nuovo manufatto oppure con il montaggio di una barriera a tenuta di polvere che delimita l’amianto dalle aree occupate dell’edificio in questione.

Questo nuovo manufatto deve impedire l’aerodispersione futura delle fibre di amianto, perciò il vecchio manufatto contenente amianto deve comunque prima essere trattato con verniciatura a spruzzo.

Perché è sempre opportuno affidarsi a un’azienda specializzata?

Per legge gli interventi fai da te sono assolutamente proibiti. Lo smartimento dell’amianto senza adottare le opportune precauzioni nuoce alla salute e abbandonarlo nell’ambiente è reato.

La rimozione dell’amianto deve essere effettuata esclusivamente da aziende specializzate, certificate e iscritte all’Albo nazionale dei gestori ambientali.

Ditte con una lunga esperienza nel settore, come la Canovi Coperture, dispongono di manodopera specializzata e ben attrezzata, con tuta e guanti appositi, con respiratori idonei, perfettamente in grado di trattare le lastre di amianto e smaltirle in discariche riconosciute e progettate per garantire la tutela dell’ambiente.

Alcuni materiali in amianto (quelli in buono stato) possono essere recuperati: i tecnici esperti in bonifica amianto hanno tutte le competenze per poter eseguire particolari trattamenti superficiali, che nel tempo impediscono la volatilità delle fibre di amianto nell’aria.

Concludendo, tutte le soluzioni impiegate per la rimozione dell’amianto devono rispettare a pieno tutte le direttive tecniche imposte dalla Legge.

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